quanno
sott'ar cavallo de Marc'Aurejo,
n'orchestina
de pifferi e tromboni
nun
stonava in mezz'a tanti capoccioni.
A mette'
nzieme storia e sentimento
se
risveja l'anima der monumento,
der
marmo, der bronzo, der cimiero
e, der
tempo che guarda tutti, sacro e fiero.
E allora
l'omo de sempre se riconosce
ne lo
spirito, ner coraggio e ne l'angosce
de 'n
momento che nun c'ha futuro, né passato.
E mentre
s'imbriaca de musiche moderne,
sente un
soffio de vita che sale su da l'urne
e batte e ribbatte er tempo che c'è stato.
2 apr. 2017
Spesso la sera a Roma si aprono le porte dei Palazzi del Campidoglio e nelle sale dove vivono i resti di una storia vecchia di millenni entra la musica di oggi. Così la gente passeggia tra antiche vestigia, si ferma a sentire un concertino e poi prosegue. I suonatori in genere sono ragazzi appena usciti dal conservatorio, pieni di entusiasmo che trasmettono nella musica e negli arrangiamenti - sempre delicati e rispettosi delle vestigia e dell'ambiente che li ospita - il loro entusiasmo verso una vita proiettata al futuro. Un bel contrasto tra i ritmi moderni della musica e la storia che si incontrano quando l'arte e il pensiero si fondono e in un tempo che non ha tempo.
Nessun commento:
Posta un commento