BLOG : Un pizzico de sale


Bisogna stasse bene attenti
ar creato, a l’omini e a l’eventi
che si no, tutt’a un botto
er giocarello nostro, se lo trovamo rotto.

Ma er fatto che nun me so’ capacità
è come po’ sembracce normale
respirasse st’aria zeppa dell’ottusità
che strabocca da sto mondo animale

De la gente che magna senza sale
De la gente che vòcia, che parla e dice
senza che manco je se smove ‘na cervice.

De la gente che nun vede, che nun sente,
che nun guarda ‘ndietro, e ch’acconsente
a vennese er futuro e a nun lassà  gnente.


3 agosto 2016



E' una banale riflessione sull'uso delle risorse "finite" che la terra ha sempre concesso in uso ai suoi abitanti, ma che ormai non sono più sufficienti ad alimentare un diabolico sistema che ha dimenticato i motivi per cui è stato inventato dall'uomo e che sviluppandosi abnormemente ha stravolto i propri obiettivi.  
Oggi al centro del sistema abbiamo il "denaro" che non è più un semplice mezzo di scambio ma che si è trasformato in una deità famelica che pretende essere alimentata, senza curarsi della vita e dei bisogni degli uomini e delle cose da cui quello stesso sistema è stato allevato. 
Quando le formule algebriche prendono il sopravvento perché chi le usa non conosce ormai più i motivi e i legami con le ragioni che hanno provocato lo sviluppo di quelle stesse formule, l'unico modo per mantenere dritta la rotta, sarebbe il ragionamento, sarebbe la verifica della rotta percorsa dal sistema. 
Ma  un ragionamento fine a se stesso potrebbe non essere funzionale agli interessi di chi può e vuole godere dei vantaggi personali che permette una rotta sbagliata. 
E il pensiero, se non si può zittire, si può facilmente manipolare, confondere e boicottare. 


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