BLOG : Vedi e nun vedi



Quando te pare, che nun te pareva,
è come sta sull’orlo de’n baràtro
e te chiedi si è quarcuno che fa teatro
o si te ne sta a ‘ntortà una nova.

Er fatto de nun fa vede quello che era
È' er giochetto più vecchio de la tera
È come er vestito de la commare,

quello che se metteva quand’è festa,
quello ch'er più bello nun traspare,
ma ch’abbasta pe' fatte girà la testa.

Fa’ a fidasse è un rischio grosso
Ma si nun te fidi, manco arrivi all’osso.
E si fai finta de credece, ma nun ce credi,
vor di' che nun pòi crede … a quello che vedi.


26 agosto 2016

Quelle che una volta ci venivano cantate come le eroiche astuzie del semidio Ulisse che, grazie alla sua fervida fantasia, riusciva a gabbare anche i più forti e feroci nemici, oggi ci sembrano solo banali e scontati stratagemmi, dei trucchetti da circo.  


Quanto fino a pochi decenni fa era esclusivo appannaggio di una intelligentia, ricca e potente che certi comportamenti li riservava solo a piccole, benché influenti, élites, oggi è stato studiato in tutti i suoi particolari e messo a regime - fatto strumento di cultura, e messo al servizio del sistema politico-finanziario - su tutta la popolazione colta o ignorante che sia.  Meglio se ignorante.

Strumento di una cultura - che si scrive con la “c” minuscola - che si può importare o esportare e comunque facilmente imporre su gente abituata ad essere indottrinata con una quantità incontrollabile di informazioni. Informazioni ripetute, riprese e ribadite dai media e dalle fonti più disparate, informazioni che vengono assorbite e, inconsapevolmente, fatte proprie - democraticamente - dalle maggioranze.
Il sistema funziona bene sia per le informazioni vere che per quelle false, quindi se sorgono dubbi su certe informazioni false, gli stessi dubbi devono sorgere anche per le informazioni vere. 
Quindi : la sola cosa, assolutamente determinante è che l'utente finale dell'informazione abbia sempre qualche dubbio, ma che accetti come incontestabile, come un dogma, l'informazione più pressante, più prepotente, più ricca di mezzi. Tanto ossessiva da dover mettere da parte la razionalità e da evitare di fare o  farsi domande. 

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