Si c’è na cosa che nun me ce avvezzo
È che li sòrdi nun serveno a un cazzo.
Ché sordi e brillocchi ar mercato der tempo
So’ come 'na candela che fa luce ar lampo.
Er tempo che ce tocca è come li sordi
che prima li sciupi e poi te scordi
de che c'hai fatto e de come l'hai voluti spenne.
Sordi che se li se metti via, nun pònno renne,
perché 'r tempo se conzuma un tanto ar giorno
e nun pòi mai sape' si t'abbasta pe' r ritorno.
Ogni lasciata perza te se la frega er tempo,
si la saccoccia resta vota, nun c'è scampo
si la saccoccia resta vota, nun c'è scampo
e ... si uno è stato un signore o un disgraziato
lo vedemo dopo, quanno ch'è finito er fiato.
6 Giu. 2015
Un rapporto con la vita basato su concetti innaturali, ma trasformati in tabù dalla società dei consumi dove l'uomo può realizzarsi ed è valutato in base a quello che possiede. Peccato che il tempo non abbia un prezzo e che sia fuori dal controllo del mercato, peccato che tutte le proprietà che l'uomo riesce ad accumulare, siano solo un possesso temporaneo e che non serviranno a renderlo grande al cospetto dei posteri. Peccato che la ricchezza reale o spirituale non possa comprare il tempo.
Un rapporto con la vita basato su concetti innaturali, ma trasformati in tabù dalla società dei consumi dove l'uomo può realizzarsi ed è valutato in base a quello che possiede. Peccato che il tempo non abbia un prezzo e che sia fuori dal controllo del mercato, peccato che tutte le proprietà che l'uomo riesce ad accumulare, siano solo un possesso temporaneo e che non serviranno a renderlo grande al cospetto dei posteri. Peccato che la ricchezza reale o spirituale non possa comprare il tempo.
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