15 maggio 2014Cori, fijo, cori, finché c’hai fiato, cori,e si inciampi e caschi, riarzete e riparti,e imbriacate de colori, de sogni e de l’odori,e nun te ferma’, pure si te peseno li torti.Si c’è chi te dice che la strada è stretta,e te vo’ spiegà ndo sta quella più corta,dijelo subito che bussi a n’artra porta.Dijelo, che a te la fantasia nun te difetta,e che er profumo der pane e der decorote basteno pe’ godette quell’ariettafresca che se respira, solo fori dar coro.Dijelo che, sulla strada tua, nun c’è vergognaE ogni vorta che ce germoja ‘na fojetta d’alloro
Vor diì che sta co’ la compagnia più degna.
"Il momento della gioia che viene dalla coscienza che col nostro atto noi abbiamo di poco o di molto migliorato e accresciuto il mondo intorno a noi, e che questo miglioramento e accrescimento si propagherà e penetrerà tra le forze vitali, tra le aride lotte degli uomini, e vi eserciterà la sua virtù fecondatrice e produrrà le età di splendore che, col mero moto dei fatti bruti, coi guadagni economici e con le vittorie delle armi, non sono mai nate se, altre forze più generose, non intervengano a indirizzare i cuori verso l'alto".
B. Croce - Etica e politica, p. 383
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